Siamo in procinto di vacanze e si parte? C’è chi preferisce un viaggio all’insegna del relax, magari senza allontanarsi molto, e chi invece preferisce andare alla scoperta di nuovi mondi lontani. Ed in questo caso, si vola!
Le fobie che alimentano la paura
Prendere l’aereo, per molti, è un’esperienza adrenalinica. Per altri, invece, può essere fonte di grande ansia. Per coloro che hanno paura di volare, il solo fatto di salire a bordo di un aereo, è motivo scatenante di paura e terrore. Una tipologia di fobie irrazionali ed incontrollabili. A soffrirne è quasi il 50% della popolazione e si calcola che, questo disturbo, a volte molto limitante, riguarda più le donne che gli uomini.
Fattori che peggiorano la paura di volare
E’ stato inoltre riscontrato che, altre fobie, contribuiscono ad aumentare la paura di volare. Si tratta di:
- Claustrofobia: paura degli spazi chiusi
- Acrofobia: paura dell’altezza
- Agorafobia: paura delle folle
O altri fattori, per così dire minori, tipo:
- Non avere il controllo della situazione
- Precedenti esperienze traumatizzanti in volo
- Paura di attacchi terroristici
- Paura delle turbolenze
- Paura di avere un attacco di panico
- Paura di volare sull’acqua
Io non ho paura di volare
Magari rientrate nell’altro 50% della popolazione? Quindi non avete paura di volare?
Bene, allora probabilmente sarete incuriositi da ciò che accade al nostro organismo, durante le ore di volo.
La circolazione del sangue è messa a dura prova. La regola generale è che non dovremmo mai rimanere seduti a lungo. Magari, se possibile, quando si è ad alta quota e le spie delle cinture di sicurezza sono spente, fate due passi per il corridoio e, perchè no, un pò di stretching.
A causa della pressurizzazione in cabina, anche i nostri sensi del gusto e dell’olfatto ne risultano notevolmente alterati. Infatti, un terzo delle papille gustative, si addormenta. O, ancora più frequentemente, i cambiamenti di umidità e di pressione dell’aria, possono essere fonte scatenante di forti mal di testa, vertigi e mal d’orecchi che spesso, persistono ancora qualche ora dopo essere scesi dall’aereo.
Raffreddarsi in alta quota è davvero facile, a causa dell’aria condizionata, molto spesso troppo fredda.
Per la forte umidità, potremmo anche incappare in uno stato di disidratazione e, invece, per la forte pressione dell’aria potremmo anche accumulare gas.
Senza dimenticare che, durante le ore di volo, siamo notevolmente esposti anche a radiazioni (raggi X).
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Staff Alcalia