Non è vero che è grassa: dipende dal taglio.
La carne suina è ritenuta grassa ma si tratta di una generalizzazione falsa che non tiene conto dei vari tagli di carne – ad esempio la lonza, che corrisponde alla sezione della colonna vertebrale centrale, è decisamente magra e gustosa, per non parlare dei filetto. Ancora più magro quindi è il filetto del maialino dal sapore delicato.
Ma veniamo alle sue interessanti qualità salutistiche dovuto alla ricchezza di proteine e sali minerali ad alta biodisponibilità in particolare ferro – utile per chi soffre di anemia – e più in generale con effetti benefici sia sui muscoli che sul cuore.
La presenza di creatina rende questa carne un’ottima risorsa di energia soprattutto per affrontare gli sforzi intensi.
Rafforza il sistema immunitario per via del suo contenuto di zinco – che protegge dalle infezioni – e di selenio che svolge un’importante funzione antiossidante.
La sua provenienza è importante
E’ importante valutare bene l’origine e la provenienza perché se allevato con ottimi criteri di sostenibilità ambientale allo stato semibrado ed alimentato principalmente con ghiande e castagne, le sue carni possono avere proprietà nutrizionali superiori. La sua carne, grazie all’acido linoleico che contiene, ha la caratteristica di ridurre il livello del cosiddetto colesterolo cattivo LDL e di aumentare quello ‘buono’ HDL.
La carne suina è ricca di collagene, proteina importantissima per contrastare l’invecchiamento della pelle ma anche per la struttura delle ossa, delle articolazioni e dei vasi sanguigni.
Nei suoi tagli più magri aiuta la funzionalità del fegato e a prevenire le malattie cardiovascolari.
Con il suo alto contenuto di aminoacidi ramificati, la carne suina ha un ruolo fondamentale per il mantenimento della massa muscolare e nella prevenzione della sarcopenia delle persone anziane.
Nonostante la carne suina apporti dei benefici al nostro organismo è bene non abusarne soprattutto per chi è in sovrappeso o chi soffra di ipertensione o di colesterolo alto. E’ meglio considerare un consumo moderato per alcuni tagli che hanno maggiore presenza di grasso e di limitare il consumo di fegato di maiale o del cervello perché hanno un alto livello di colesterolo.
Gli insaccati di maiale, inoltre, a seconda delle tipologie sono sempre ricchi di sale, di nitrati e di nitriti e se consumati abitualmente o in quantità elevate possono generare problemi al nostro organismo.